Le Volòire

Il Reggimento Artiglieria a Cavallo

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Le Batterie a Cavallo, più comunemente ed affettuosamente note come Volòire, sono unità d’élite dell’Artiglieria italiana.

L’artiglieria a cavallo era una specialità dell’artiglieria nata nella seconda metà del XVIII secolo, specialmente grazie alle intuizioni di Federico il Grande, perfezionatasi poi grazie agli sviluppi della scienza militare sotto Napoleone.

Le Batterie a Cavallo, una sorta di ibrido fra artiglieria e cavalleria, venivano impiegate in appoggio rapido alle azioni delle unità di cavalleria.

Erano dotate di pezzi leggeri, con tutti i serventi montati a cavallo, caratteristiche che garantivano una notevole velocità di spostamento e capacità di dispiegamento su terreno vario.

Famose per le prese di posizione al galoppo a pochi metri dalle linee nemiche, sulle quali aprivano celermente il fuoco a mitraglia (definite anche cariche di artiglieria).

La rapidità di spostamento e la velocità d’azione sul campo di battaglia le fece definire nel gergo militare anche “batterie volanti“.

Forse sulla base di questa caratteristica di velocità – equiparata al volo – si diffuse fra le genti piemontesi l’affettuoso appellativo di “Volòire” (in dialetto piemontese significante appunto “volante”), dato alle prime batterie a cavallo dell’Armata sarda, tramandato e gelosamente mantenuto tutt’oggi dal Reggimento Artiglieria a Cavallo.

Infatti, oltre che una denominazione semi-ufficiale, “Volòire” è anche il grido di guerra del Reggimento, gridato nei momenti più alti delle cerimonie e all’esito del tradizionale “Caricat!” di cavalleria.

Storia

Le Batterie a Cavallo furono costituite l’8 aprile 1831 in Venaria Reale con lo scopo “di far campagna come artiglieria leggiera” in appoggio celere ed aderente alle unità di cavalleria.

alfonso la marmoraPropugnate da Alfonso La Marmora che, grazie ai suoi studi ed alle esperienze con gli eserciti delle potenze europee è considerato il padre nobile delle Volòire, vennero create con Regie Patenti da Sua Maestà la regina Maria Cristina di Borbone-Napoli, reggente del marito S.M. il Re Carlo Felice, in quel periodo gravemente ammalato, morirà dopo pochi giorni.

Inizialmente erano ordinate su due batterie, ciascuna costituita da 4 ufficiali, 7 sottufficiali, 11 caporali, 178 uomini di truppa, 210 cavalli.

Primo comandante fu il Maggiore Vincenzo Morelli di Popolo.

Le Batterie a Cavallo parteciparono, con una terza batteria appositamente creata nel 1848, alle campagne per l’indipendenza, facendosi onore sul campo in cimenti che faranno la Storia d’Italia: Goito, Sommacampagna, Santa Lucia.

Il 1º novembre 1887 nasce a Milano il Reggimento Artiglieria a Cavallo, riunendo la I e la II Brigata Batterie a Cavallo (ricostituite nel 1883 presso l’8º Reggimento Artiglieria da Campagna) e la III Brigata Batterie a Cavallo, costituita nel 1887.

Il Reggimento – a cavallo, appiedato e poi ancora a cavallo – visse le vicende della prima guerra mondiale, equipaggiate con il cannone da 75/27 Mod. 1912 appositamente progettato.

Il 1º ottobre 1934 il Reggimento Artiglieria a Cavallo si sciolse per dar vita con i suoi gruppi ai tre reggimenti di artiglieria celere (ARTICELERE in codice telegrafico) per le tre divisioni celeri.

    • Reggimento Artiglieria Celere «Principe Eugenio di Savoia» (1°) giunto in Libia nel febbraio 1941, con due gruppi motorizzati, dopo valorose azioni in cooperazioni con la fanteria, fu ufficialmente sciolto per eventi bellici il 27 novembre 1942.
    • Reggimento Artiglieria Celere «Principe Emanuele Filiberto Testa di Ferro» (2°), giunto a Tripoli il 14 gennaio 1941, con due gruppi pharmacy online motorizzati, dopo un anno di combattimenti e 59 giorni di assedio fu sopraffatto, disciogliendosi di fatto il “17 gennaio 1942 in seguito ad avvenimenti di guerra”[4].
  • Reggimento Artiglieria Celere «Principe Amedeo Duca d’Aosta» (3°), sbarcato a Tripoli nel febbraio 1941, con due gruppi motorizzati, venne distrutto negli aspri combattimenti che si svolsero tra il 24 ottobre ed il 4 novembre 1942.

Nel corso della guerra vennero costituiti anche:

    • Reggimento Artiglieria a Cavallo (3°), costituito nel luglio del 1941 in Milano riunendo i gruppi a cavallo dei tre Reggimenti di Artiglieria Celere, fu inviato sul Fronte russo dove – inquadrato insieme a Savoia Cavalleria e Lancieri di Novara dapprima nella 3ª Divisione Celere e, successivamente, nel Raggruppamento Truppe a Cavallo al comando del Generale Barbò – combatté fino all’esaurimento di uomini, cavalli e cannoni. Da ricordare che il II Gruppo del Reggimento partecipò all’ultima carica della cavalleria italiana, effettuata da Savoia Cavalleria ad Isbuscenskij.
  • 201º Reggimento Artiglieria Motorizzata, costituito in fisionomia controcarro in Pordenone il 10 dicembre 1941 a cura del deposito del Reggimento Artiglieria Celere «Principe Eugenio di Savoia» (1°) con personale proveniente anche dai depositi degli altri due reggimenti celeri, venne immediatamente inviato sul Fronte russo. Formato da tre Gruppi da 75/32 Mod. 1937 su due batterie ciascuno, dopo una lunghissima marcia di trasferimento, canadian pharmacy online giunse sul fronte del Donez. In sette mesi di lotta sacrificò uomini e pezzi battendosi valorosamente su schieramenti avanzati ed indifesi, offrendo la sua efficace ed ardita protezione a tutte le unità dell’Armata Italiana.

Nel dopoguerra, il Reggimento Artiglieria a Cavallo viene ricostituito a Milano il 20 novembre 1946, tra le prime unità del rinato Esercito Italiano.

La denominazione viene modificata in Reggimento Artiglieria a Cavallo «Legnano», denominazione che manterrà sino al 1954, in quanto gli uomini e i materiali erano quelli dell’11° Reggimento Artiglieria, che combatté la guerra di Liberazione nel glorioso Gruppo Legnano.

Successivamente muterà in Reggimento d’Artiglieria a Cavallo semovente di Corpo d’Armata, per cambiare nuovamente nel 1957 in Reggimento Artiglieria a Cavallo semovente contro carri e, nel 1961, Reggimento Artiglieria a Cavallo semovente.

Nel 1963 ritornerà alla originaria ed attuale denominazione di Reggimento Artiglieria a Cavallo.

Ancora oggi conserva il fregio con cannoni e sciabole incrociate e, dal 1950, viene reintrodotto il kepì di foggia ottocentesca con la tradizionale criniera nera (bianca per i trombettieri).

Dal 1º gennaio 2005 le Batterie a Cavallo sono tornate “a fare campagna” a fianco della cavalleria, essendo divenuto il Reggimento parte fondamentale dell’artiglieria della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”.

Il Reggimento Artiglieria a buy modafinil Cavallo perpetua, ancora oggi, orgogliosamente e gelosamente lo spirito immortale delle Volòire, custodito e tramandato in quasi due secoli di storia gloriosa.

Lo Stendardo delle Batterie a Cavallo è la Bandiera di Guerra del Reggimento Artiglieria a Cavallo, ed è fregiato delle decorazioni di tutte le unità militari Volòire:

  • una Medaglia d’Oro al Valor Militare;
  • cinque Medaglie d’Argento al Valor Militare;
  • una Medaglia di Bronzo al Valor Militare;
  • una Medaglia d’Oro al Merito della Sanità Pubblica.

L’8 settembre 2017, il Reggimento lascia dopo ben 129 anni Milano, per trasferirsi a Vercelli, nella caserma “Scalise”.

Si viene cosi a delineare una nuova struttura per il Reggimento:

– 1 Gruppo Obici “MOVM Gioacchino Bellezza” a Vercelli nella caserma Scalise

– 2 Gruppo a Cavallo “MOVM Sergio Bresciani” a Milano nella Caserma S. Barbara costituito da Sezione storica a Cavallo, Centro Ippico Militare delle Batterie a Cavallo. Da questo gruppo dipendono le strutture del Museo delle Batterie a Cavallo, Circolo Ufficiali e Salone dei Colonnelli.